Acquavite by Torgny Lindgren

Acquavite by Torgny Lindgren

autore:Torgny Lindgren [Lindgren, Torgny]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Fiction, General
ISBN: 9788870911886
Google: yIdkJfFHvt8C
editore: Iperborea
pubblicato: 2011-11-15T11:01:46+00:00


Quando Olof Helmersson, a un certo punto degli anni Cinquanta, aveva guarito l’ulcera di Eskil Holm, in realtà non sapeva nulla della malattia in sé. Per lui non era che una parola, ma le parole erano d’altro canto la sostanza che dava origine al suo mondo. Fu solo in seguito, durante la sua seconda conversione, la prolungata trasformazione in ateo, che fu colpito anche lui dai rigurgiti acidi, dal catarro gastrico e dall’ulcera. Fu quanto ora disse a Eskil Holm:

“Io non avevo nessuna nozione dell’ulcera. Nessuna esperienza. Non sapevo niente di crampi e dolori. Tutto questo l’ho imparato più tardi.”

“Non ha nessuna importanza”, notò Eskil Holm. “La guarigione per fede funzionò comunque.”

Erano seduti sul dondolo imbottito fuori dalla casa di Svanliden, la casa padronale, all’ombra del tettuccio di plastica a fiori. Tra i tronchi dei pini che avevano davanti si scorgeva il brillio dei gorghi della corrente dello Skellefteälven. Sotto, al bivio per Jörn, qualcuno stava lavorando con una motosega.

“Sono venuto a chiederti perdono”, disse Olof Helmersson. “Quel famoso incontro sotto il tendone a Gissträsk è stato tutto un grande imbroglio. La mia predica, le preghiere, i vaneggiamenti dell’estasi religiosa, gli inni, le guarigioni per fede. Tutto quanto. L’unica cosa che non era falsa da capo a piedi era la fisarmonica.”

“Non puoi dire così”, disse Eskil Holm. “Tutta la vita ho ringraziato Iddio per quell’incontro sotto la tenda.”

“Voglio”, disse Olof Helmersson, “che la smetti immediatamente con quei ringraziamenti.”

Quando uno di loro si muoveva o metteva causalmente giù un piede sulla terra sabbiosa di Svanliden, il dondolo si metteva a oscillare. Di tanto in tanto venivano entrambi illuminati alle spalle dal sole.

“Tu non puoi proibirmi di lodare e ringraziare il Signore”, obiettò Eskil Holm. “O di invocare il nostro redentore.”

E continuò testardo:

Grazie a Olof Helmersson e alla guarigione per fede era riuscito, Dio sia lodato, a compiere la sua missione nella vita: coltivare la terra che adesso era abbandonata, costruire la cappella che adesso era stata abbattuta, completare la strada per Kedträsk che attualmente non era più in uso, fondare la cooperativa di consumo che non esisteva più, mantenere i figli che ora l’avevano abbandonato, essere presidente del consiglio del villaggio che adesso era spopolato e deserto, fondare la sezione locale del Partito popolare che ormai si era sciolto. Era con orgoglio e gratitudine che nel suo ottantaseiesimo anno di vita guardava a ciò che aveva portato a termine.

Ma Olof Helmersson indugiava ancora sull’incontro sotto il tendone a Gissträsk.

“Io ero un bluffatore che suonava la fisarmonica”, disse. “Un bluffatore appassionato e a tratti splendido, è vero, ma comunque. Ogni tanto ero completamente rapito dalla fisarmonica. Non sapevo nemmeno dove mettere le mani sul tuo stomaco. Il duodeno e il piloro neanche sapevo cosa fossero.”

“Non devi mettere la tua fiaccola sotto il moggio, Olof Helmersson”, disse Eskil Holm.



scaricare



Disconoscimento:
Questo sito non memorizza alcun file sul suo server. Abbiamo solo indice e link                                                  contenuto fornito da altri siti. Contatta i fornitori di contenuti per rimuovere eventuali contenuti di copyright e inviaci un'email. Cancelleremo immediatamente i collegamenti o il contenuto pertinenti.